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Transizione 5.0: tutte le novità del 2025 su incentivi, requisiti e cumulabilità 

28-04-2025 Crediti d’imposta

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Cos’è la Transizione 5.0 

La Transizione 5.0 è partita a tutti gli effetti e chi si è già mosso o si muoverà in tempo ne potrà beneficiare. 

La Transizione 5.0 rappresenta l’evoluzione del precedente Piano Transizione 4.0, integrando obiettivi di sostenibilità ambientale e digitale. 

Introdotta dall’articolo 38 del Decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, questa iniziativa mira a incentivare le imprese italiane a investire in tecnologie avanzate e processi produttivi più sostenibili (e meno costosi), attraverso un sistema di agevolazioni fiscali. 

Obiettivi principali della Transizione 5.0 

Gli obiettivi fondamentali del Piano Transizione 5.0 includono:​ 

  • Svecchiare il parco macchine delle imprese produttive, soprattutto delle PMI, promuovendo l’acquisto di macchinari nuovi. 
  • Promuovere l’adozione di tecnologie digitali avanzate, interconnesse alla rete e che integrino la possibilità di un monitoraggio energetico utile a identificare possibili sprechi. 
  • Favorire la sostenibilità ambientale attraverso l’efficienza energetica e l’utilizzo di impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, primi tra tutti gli impianti fotovoltaici. 
  • Stimolare l’innovazione e la competitività del sistema produttivo italiano.

Differenze tra Transizione 4.0 e 5.0  

La principale differenza tra il “vecchio” piano di Transizione 4.0 e la nuova Transizione 5.0 risiede nell’integrazione degli obiettivi ambientali. Mentre il Piano Transizione 4.0 si concentrava principalmente sulla digitalizzazione, la versione 5.0 amplia il focus includendo la sostenibilità e l’efficienza energetica come criteri fondamentali per l’accesso alle agevolazioni. 

Per questo l’aliquota del credito dipende dall’efficientamento energetico che il nuovo acquisto produce sul processo di produzione o sull’intera struttura aziendale. Inoltre, alle spese trainanti in macchinari o software 4.0, con la 5.0 diventano agevolabili, come spese trainate, gli investimenti in impianti di autoproduzione di energia da fonte rinnovabile. 

Agevolazioni e aliquote del Piano Transizione 5.0 

Il Piano Transizione 5.0 prevede un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta e all’efficientamento energetico ottenuto. 

Scaglioni di investimento e percentuali di credito d’imposta 

Le aliquote del credito d’imposta si configurano, a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, così:​ 

  • 35%, 40% o 45% per investimenti fino a 10 milioni di euro che ottengono rispettivamente un’efficienza deal 3% al 6% sulla struttura produttiva o dal 5% al 10% sul processo interessato, dal 6% al 10% o dal 10% al 15%, oltre il 10% o oltre il 15%. 
  • 5%, 10% o 15% per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro che ottengono rispettivamente un’efficienza deal 3% al 6% sulla struttura produttiva o dal 5% al 10% sul processo interessato, dal 6% al 10% o dal 10% al 15%, oltre il 10% o oltre il 15%. 

Per fare un esempio, possiamo dire che se acquisto un bene strumentale da 700.000,00 € e non aggiungo altri bene al mio progetto, se con questo acquisto ottenessi un efficientamento energetico del 16 % sul processo interessato, potrei beneficiare di un’aliquota del 45%. Tuttavia, se il mio investimento producesse lo stesso efficientamento (16%), ma la mia spesa fosse di 11 Mio, dovrei calcolare il credito con un’aliquota del 15%. 

Aliquote maggiorate per impianti fotovoltaici ad alta efficienza

Per gli investimenti in impianti fotovoltaici ad alta efficienza destinati all’autoconsumo, il Piano ha sempre previsto aliquote maggiorate.  

Queste maggiorazioni sono state ulteriormente aumentate a gennaio, con il fine di dare una spinta decisiva ad investimenti di questo tipo. 

È infatti imprescindibile, soprattutto vista la situazione geopolitica, che l’Italia e le imprese italiane investano in una propria autonomia dal mercato energetico. 

La spesa sostenuta dall’impresa per l’installazione di un impianto fotovoltaico gode della stessa aliquota identificata per la spesa in un bene strumentale 4.0, ma viene considerata, al fine del calcolo del credito, al 130%, 140% o 150%, a seconda dell’efficienza dei moduli o delle celle. 

Facciamo un esempio, per meglio comprendere l’opportunità offerta dalla Transizione 5.0: 

  • Un’azienda acquista un bene strumentale, tra quelli agevolabili, da 700.000,00 € e vuole installare un impianto fotovoltaico da 400.000,00 €. 
  • Il bene strumentale produce un efficientamento energetico del 16% sul processo produttivo, ottenendo così un’aliquota di calcolo del credito del 45% (poiché l’intero investimento, bene + impianto, è inferiore a 10 Mio). 
  • Sul costo del bene si applica direttamente l’aliquota di calcolo, ottenendo un valore parziale del credito di 315.000,00 € 
  • Immaginando che l’impianto fotovoltaico utilizzi moduli di tipo c), che godono di una maggiorazione della spesa del 150%, considereremo la spesa per l’impianto come se fosse di 600.000,00 € (400.000,00 € + 150%) ed è su questa spesa che applicheremo l’aliquota di calcolo del credito (45%), ottenendo un valore parziale del credito di 270.000,00 € 
  • Quindi su una spesa totale di 1.100.000,00 €, l’azienda godrà di un credito totale di 585.000,00 € 

Requisiti per accedere agli incentivi 

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese residenti in Italia o con una stabile organizzazione nel territorio italiano, indipendentemente dalla dimensione o dal settore di appartenenza. I progetti devono essere avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025, riguardando investimenti in beni materiali nuovi 4.0 strumentali all’esercizio d’impresa che permettano una riduzione dei consumi energetici. 

È importante sottolineare che, con alcune eccezioni, i progetti d’innovazione non devono violare i principi del DNSH. Ad esempio, ad esclusione del settore agricolo, non sono agevolabili beni i cui motori sono alimentati a combustibili fossili. 

Inoltre, è notizia recente la possibilità di una proroga fino al 30 giugno 2026. 

Cumulabilità del Piano Transizione 5.0 con altri incentivi 

Il credito d’imposta Transizione 5.0 è cumulabile con altri incentivi, a condizione che il cumulo non superi il costo sostenuto per l’investimento. È possibile cumularlo con: 

  • Agevolazioni previste nell’ambito dei programmi e strumenti dell’Unione Europea 
  • Agevolazioni finanziate dal portafoglio nazionale 

Tuttavia, non è cumulabile con il credito d’imposta Transizione 4.0 per le stesse spese. Quindi se acquisto un bene strumentale 4.0 lo stesso non potrà beneficiare sia della 4.0 che della 5.0. Invece, se acquisto due beni uno può beneficiare della 4.0 e uno della 5.0, o entrambi della stessa agevolazione, a discrezione dell’azienda. 

Novità normative e semplificazioni introdotte nel 2025 

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti semplificazioni per facilitare l’accesso al Piano Transizione 5.0:​ 

  • Possibilità di agevolare beni acquistati tramite finanziamento o leasing 
  • Semplificazioni nel calcolo dell’efficientamento minimo nel caso di sostituzione di macchinari obsoleti. 
  • Cumulabilità con altri incentivi 

Documentazione necessaria e modalità di presentazione della domanda 

Per accedere al credito d’imposta, le imprese devono seguire una procedura articolata che prevede la produzione di molta documentazione e la presentazione di 3 domande tramite la piattaforma del Gestore dei Servizi Energetici (GSE)

La documentazione principale che l’impresa dovrà produrre è la seguente: 

  • Una certificazione ex ante dell’efficientamento energetico previsto dall’introduzione del nuovo bene strumentale, o dei nuovi beni, a cura di un certificatore abilitato. 
  • Una certificazione ex post dell’efficientamento energetico effettivamente ottenuto, una volta installato il nuovo bene strumentale, o i nuovi beni. 
  • Una certificazione fiscale del credito a cura di un Revisore Legale. 
  • Una perizia asseverata che verifichi l’interconnessione del bene, redatta da un perito iscritto all’albo. 
  • Nel caso di installazione di un impianto fotovoltaico, la scheda tecnica dei pannelli installati. 
  • Fatture che attestino il pagamento in acconto di almeno il 20% del valore totale del progetto o, in alternativa, contratto di finanziamento o leasing. 

L’azienda riceve un rimborso parziale per le spese di certificazione fino a 15.000,00 e, che vengono aggiunti al credito d’imposta. 

Questi documenti, assieme a dati anagrafici dell’azienda e dati tecnici relativi al progetto, vanno presentati in diversi momenti al GSE, con 3 comunicazioni specifiche

  1. La comunicazione di prenotazione del credito 
  1. La comunicazione di conferma del credito prenotato 
  1. La comunicazione di completamento del progetto 

Il GSE esamina ogni domanda valutandone il contenuto, chiedendo eventuali integrazioni e approvando le richieste. 

A seguito dell’approvazione del GSE, avvenuta successivamente alla terza comunicazione, l’azienda può utilizzare il credito in compensazione. 

FAQ e chiarimenti ufficiali del MIMIT 

Il 10 aprile il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e il GSE hanno aggiornato le FAQ relative al Piano Transizione 5.0, fornendo chiarimenti su vari aspetti delle agevolazioni disponibili per le imprese. 

Semplificazioni per la sostituzione di beni obsoleti 

Il MIMIT ha chiarito che, per la sostituzione di macchinari obsoleti, per cui s’intende macchinari già ammortizzati da almeno 24 mesi, è possibile utilizzare una procedura semplificata

Questa permette di stimare un efficientamento energetico minimo del 3% sulla struttura produttiva o del 5% sul processo interessato. Ciò non significa che l’azienda non debba ottenere le certificazioni ex ante ed ex post, ma che viene sollevato il certificatore dalla necessità di misurare concretamente l’efficientamento, potendo invece presumerlo.  

Va da sé che l’aliquota di calcolo del credito, nel caso di utilizzo della procedura semplificata sarà la più bassa: 35% per gli investimenti fino a 10 Mio e 5% per gli investimenti oltre questa cifra

Viene inoltre chiarito che questa semplificazione si applica anche ai beni obsoleti a suo tempo acquisiti tramite leasing.​ 

Indicazioni sulla cumulabilità con altri incentivi  

Le FAQ aggiornate al 10 aprile 2025 hanno confermato che la cumulabilità del credito d’imposta Transizione 5.0 è ora ammessa con altri incentivi, inclusi quelli finanziati con fondi europei, come il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), purché non si superi il 100% del costo del bene agevolato. Questo rende il piano particolarmente vantaggioso per le imprese che operano in territori con programmi di sostegno attivi (come le ZES o i bandi regionali). 

Autoproduzione di energia e fotovoltaico 

Le nuove FAQ chiariscono che l’incentivo per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili è cumulabile con il Conto per l’Autoconsumo Collettivo e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CACER). Inoltre, è stato fornito un aggiornamento riguardante il registro dei pannelli fotovoltaici, semplificando le procedure burocratiche per le imprese che investono in impianti ad alta efficienza. 

Perché agire subito  

Aspettare non conviene, in primis a decidere se acquistare o no il bene trainante. Molti dei beni che possono accedere al beneficio, infatti, hanno tempi di consegna lunghi e se non venissero ordinati in tempo potrebbero non essere consegnati entro i limiti previsti dalla norma (31 dicembre 2025).  

Altri elementi da tenere in considerazione sono:  

  • Risorse limitate: I fondi sono contingentati, e chi prenota il proprio credito prima ha la priorità.  
  • Tempi ristretti: Gli incentivi scadono il 31 dicembre 2025, con invio della documentazione finale entro febbraio 2026. La proroga tanto discussa (ad aprile 2026) non è stata inserita nella legge di bilancio e potrebbe essere comunicata entro un paio di mesi. Tuttavia, che senso ha, per chi teme già oggi di non rientrare nei tempi, attendere due mesi ad avviare il progetto per avere la conferma di una proroga di due mesi? Tra due mesi la sua situazione sarà a stessa di oggi.  
  • Competitività: Ogni giorno perso può significare rimanere indietro rispetto ai concorrenti che hanno già avviato il loro progetto di digitalizzazione e migliorato la propria efficienza energetica, beneficiando dei crediti.  

Come possiamo farti ottenere il tuo credito per Transizione 5.0  

La normativa può sembrare complessa, ma non è necessario gestirla da soli. Finply è un esperto di Transizione 5.0 e ti offre:  

  1. Assistenza completa: dal progetto iniziale alla gestione dei controlli post-vendita, siamo sempre al tuo fianco. Gli esperti di Finply sono sempre aggiornati per garantire la massima tranquillità e compliance normativa.  
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