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Guida al credito d’imposta ricerca e sviluppo

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    Tra le agevolazioni utili alla crescita delle imprese, spicca il credito d’imposta ricerca e sviluppo, incentivo che prevede un beneficio fiscale per le aziende che vogliono investire nell’evoluzione tecnico-tecnologica dei propri prodotti e processi.

    L’innovazione è cruciale per lo sviluppo, la competitività nel mercato di riferimento, la crescita: ecco perché Finply offre un servizio consulenziale dedicato al tema, ma anche una guida al credito d’imposta ricerca e sviluppo.

    Che cosa è il credito d’imposta ricerca e sviluppo

    Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è lo strumento più snello e rapido per sbloccare gli investimenti aziendali legati all’innovazione dei prodotti o dei processi.

    Si tratta di incentivi previsti nell’ambito del Piano Transizione 4.0, che permettono alle imprese di ottenere uno sconto in sede di pagamento delle imposte previste: è, in sostanza, un contributo a fondo perduto a favore dell’impresa che ne beneficia sotto forma di compensazione tributaria; insomma, uno sconto fiscale.

    L’iniziativa è volta ad accrescere la competitività dell’industria e delle aziende italiane, agevolando il percorso di progresso sia in termini tecnologici, sia in termini organizzativi. Un’importante opportunità di finanziamento che riguarda migliaia di realtà produttive e non in tutta Italia.

    Come funziona il credito d’imposta per il 2024?

    Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è riconosciuto in seguito al riconoscimento delle spese sostenute dall’azienda per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, di innovazione tecnologica, di innovazione tecnologica 4.0 e green, di innovazione tecnologica 4.0 e green e di design e ideazione estetica.

    La richiesta di compensazione va inviata sia in via preventiva che in via consuntiva, per le pratiche redatte a partire dal 30 marzo 2024.
    Fondamentale per le imprese che vogliono mantenere il credito è la possibilità di certificare le attività beneficiarie.

    Questa certificazione è rilasciata da un professionista o una società come Finply, iscritta iscritto all’Albo del MIMIT ed esplica effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, di fatto mettendo al riparo l’imprenditore da una delle cause principali di contestazione dei crediti degli ultimi anni da parte degli organi preposti ai controlli.
    È possibile certificare anche crediti d’imposta già utilizzati, ma che ad oggi non hanno ricevuto contestazioni formali da parte dell’Agenzia delle Entrate.

    Beneficiari del credito d’imposta ricerca e sviluppo

    Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo per crescere, migliorare l’offerta e l’organizzazione, sostenere la competitività.

    Non hanno alcuna rilevanza il settore economico di afferenza o la tipologia di conformazione societaria, le dimensioni della struttura o il regime contabile adottato.

    Per l’impresa che non ne ha beneficiato negli anni passati è possibile ottenere retroattivamente il credito fino al 2015.

    Aliquote, massimali e attività di ricerca e sviluppo agevolabili

    Le attività di ricerca e sviluppo agevolabili, secondo la normativa, riguardano la ricerca e sviluppo, l’innovazione tecnologica, che può essere anche 4.0 e green, e interventi in ambito di design ed estetica. Ogni segmento dispone di aliquote e massimali differenti: la finalità primaria degli interventi deve essere, sempre e comunque, lo sviluppo a vantaggio della competitività dell’impresa e del settore.

    Nel corso degli anni le aliquote e i sistemi di calcolo sono cambiati notevolmente, fino ad un credito massimo del valore del 50% delle spese sostenute.

    L’Albo dei Certificatori e la Certificazione delle attività di ricerca e sviluppo

    Dal 2024 è possibile, per le aziende che lo desiderino, ottenere una certificazione delle attività per le quali l’azienda ha richiesto il credito. Il Ministero ha infatti istituito un Albo dei Certificatori, abilitati a rilasciare tale documento.

    Questo Albo nasce in seguito all’alto numero delle contestazioni dell’Agenzia delle Entrate, proprio sulla natura delle attività svolte dalle aziende e per le quali è stato richiesto il credito.

    Con la Certificazione delle attività, che si distingue dall’obbligatoria certificazione fiscale, è possibile per le aziende godere dei crediti richiesti tranquillamente.

    Finply è Certificatore Abilitato iscritto all’Albo.

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