La Transizione 5.0 rappresenta una nuova era di innovazione industriale, e il MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) è il protagonista di questa trasformazione. Grazie al suo impegno nella promozione della digitalizzazione, della sostenibilità e dell’inclusione, il MIMIT ha introdotto iniziative e normative strategiche per supportare le imprese italiane. Questo articolo esplora come la Transizione 5.0 si propone di rivoluzionare il panorama industriale, migliorando la competitività delle aziende che decideranno di sfruttare questa misura e iniziare la propria crescita economica sostenibile.
MIMIT e transizione 5.0: un nuovo approccio all’innovazione industriale
La transizione 5.0, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), rappresenta un’evoluzione della precedente strategia Industria 4.0. Questo piano si concentra sulla digitalizzazione e sostenibilità dei processi produttivi, con un occhio attento alla riduzione dei consumi energetici e alle competenze dei lavoratori.
Cosa cambia con la transizione 5.0 rispetto alla strategia Mise 4.0
Rispetto alla strategia 4.0, il nuovo approccio integra obiettivi ambientali e sociali nella trasformazione digitale delle imprese, con incentivi mirati a rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale italiano.
Ruolo del MIMIT nella trasformazione tecnologica e digitale delle imprese
Il ruolo del MIMIT è cruciale nella definizione delle politiche, delle linee guida e delle modalità che regolano l’accesso agli incentivi, fornendo un quadro normativo stabile e trasparente. Ma ancora di più il Ministero ha il compito di ascoltare le richieste degli imprenditori, delle associazioni di categoria e delle imprese di consulenza, al fine di adeguare le norme alle necessità reali di chi usufruisce dell’incentivo stesso
Infatti, a breve, verranno integrate alcune modifiche al piano nella legge di bilancio 2025.
Incentivi e normative MIMIT per la Transizione 5.0
Se la Transizione 5.0 è un termine ombrello che riguarda più in generale una nuova attitudine verso il mercato, il MIMIT ha utilizzato questa definizione per indicare un importante incentivo: il credito d’imposta per Transizione 5.0, che mira a sostenere specifici investimenti in ottica di digitalizzazione e sostenibilità.
Decreti attuativi industria 5.0: aggiornamenti dal MIMIT
Il decreto attuativo del 24 luglio 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introduce il credito d’imposta per le imprese che investono in progetti di innovazione con un impatto diretto sulla riduzione dei consumi energetici e sulla sostenibilità. Gli investimenti ammissibili includono beni materiali e immateriali 4.0, formazione nei temi della digitalizzazione e della sostenibilità e l’acquisto di impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
Il credito è disponibile per iniziative avviate dal 1° gennaio 2024 e completate entro il 31 dicembre 2025, con una aliquota variabile dal 35% al 45% dei costi sostenuti e un limite massimo di 50 milioni di euro per azienda.
Opportunità per le imprese: focus sui bandi e sugli incentivi
Le imprese possono accedere agli incentivi attraverso il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), con una procedura che include la trasmissione di tre diverse comunicazioni in tre momenti del progetto (prima dell’avvio, all’avvio e a conclusione del progetto) che prevedono l’invio di una serie di documenti ed informazioni che l’ente verifica di volta in volta. Questo sistema garantisce trasparenza e tracciabilità delle risorse erogate, che fin dalla prima richiesta vengono prenotate per l’azienda che ne fa richiesta. Questo permette all’impresa di avere certezza del credito fruibile per il suo progetto, prima di completare gli investimenti.
Certificazione ricerca e sviluppo: cosa prevede il MIMIT
In ambito ricerca e sviluppo, al fine di rendere il credito 4.0 più sicuro, viste le contestazioni degli ultimi anni, il MIMIT ha previsto la creazione di un albo dei certificatori, che comprende esperti qualificati per verificare la conformità dei progetti innovativi ai criteri richiesti. Questo albo rappresenta uno strumento per agevolare le imprese nell’accesso ai benefici fiscali, riducendo i rischi di errori procedurali. La certificazione, una volta trascorsi i 90 giorni previsti per la verifica, ha valore definitivo per quanto riguarda l’ammissibilità dei progetti al fine del credito.
Prospettive future per le imprese con il supporto del MIMIT
Quali settori beneficeranno maggiormente degli incentivi 5.0
A beneficiare dell’effetto dell’incentivo saranno sia le aziende che producono e vendono gli impianti oggetto dell’incentivo, sia le aziende che li acquistano. I settori prioritari includono manifatturiero, energia, agritech, e ICT. Questi ambiti sono centrali per lo sviluppo di tecnologie innovative e sostenibili, fondamentali per il rilancio economico e industriale del Paese.
Transizione 5.0: impatto sul sistema economico e industriale italiano
L’iniziativa mira a rafforzare la resilienza delle imprese, promuovendo una crescita sostenibile e competitiva, in linea con gli obiettivi del PNRR e del programma europeo Repower EU.
MIMIT e transizione 5.0: domande frequenti
Quali sono i principali incentivi 5.0 offerti dal MIMIT?
Il credito d’imposta per investimenti in Transizione 5.0 è sicuramente l’incentivo più rilevante. Ad esso si affiancano bandi ed iniziative provinciali o regionali che, se verranno confermate le indiscrezioni, saranno cumulabili.
Come ottenere la certificazione per i crediti di ricerca e sviluppo?
È necessario rivolgersi ad un certificatore iscritto all’albo che presenterà, assieme all’azienda, la domanda attraverso il portale ufficiale del MIMIT, rispettando i requisiti documentali stabiliti dal decreto.
Quando saranno pubblicati i decreti attuativi per la transizione 5.0?
Il decreto principale è già operativo dal luglio 2024. Da settembre di quest’anno è attiva la piattaforma.
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