Il credito d’imposta 4.0 è una misura fiscale pensata per incentivare le imprese italiane negli investimenti che promuovono lo sviluppo delle aziende, del mercato e, di conseguenza, del Paese.
Vediamo insieme come funziona e come presentare una richiesta corretta all’Agenzia delle Entrate.
Credito d’imposta 4.0: cos’è e come funziona
Il credito d’imposta 4.0, introdotto nel Piano Transizione 4.0, consente di ottenere un beneficio fiscale per gli investimenti in:
- Beni strumentali materiali e immateriali con caratteristiche tecnologiche innovative (elencati negli allegati A e B della Legge 232/2016).
- Attività di ricerca, sviluppo e innovazione, inclusi progetti di design e ideazione estetica.
L’agevolazione consiste in un vero e proprio credito da utilizzare in compensazione sugli F24. Il credito è calcolato applicando una determinata percentuale alla somma di tutte le spese ammissibili, riconducibili ad un determinato progetto/investimento che rispetta alcune caratteristiche. Questa varia in base all’anno e alla tipologia del bene o progetto.
Come calcolare il credito d’imposta 4.0
Il calcolo si basa sui costi sostenuti, che l’azienda deve poter dimostrare e sulla verifica di alcune caratteristiche.
Le variabili sono molte e, per questo motivo, Finply si è specializzata nell’identificare tutte le spese riconducibili al credito, così da supportare le aziende nella loro richiesta.
Tuttavia, per riassumere i punti fondamentali:
- Per beni materiali e immateriali rientrano le spese per l’acquisto del bene che dev’essere 4.0 e interconnesso al sistema di gestione aziendale
- Per i progetti di ricerca e sviluppo, le spese che rientrano nel calcolo sono quelle relative a personale, materiali, consulenze, e altre voci indicate dalla legge e i progetti devono rispettare le caratteristiche definite dal Manuale di Frascati [scarica il documento “IDENTIFICARE UN PROGETTO DI RICERCA E SVILUPPO” per approfondire]
Credito d’imposta 4.0: esempio pratico di calcolo
Un esempio semplice da fare riguarda l’acquisto di un bene strumentale 4.0. Un’azienda che investe 100.000 € in un macchinario incluso nell’Allegato A, nel 2024 ha diritto ad un credito del 20%. Otterrà quindi un credito di 20.000 €, utilizzabile in compensazione tramite modello F24.
Come richiedere il credito d’imposta 4.0 all’Agenzia delle Entrate
Dopo aver elaborato e verificato tutta la documentazione necessaria, la richiesta avviene tramite la compilazione di format specifici sulla piattaforma informatica del GSE.
Documentazione necessaria per la richiesta
La documentazione necessaria al fine di richiedere il credito d’imposta 4.0 ò essere riassunta in pochi punti:
- Fatture e pagamenti.
- Per i beni strumentali, perizia attestante l’interconnessione.
- Per i progetti di ricerca e sviluppo, una relazione tecnica dettagliata e la certificazione del revisore legale.
Chiaramente, a fare la differenza è la correttezza di tali documenti, che devono riportare tutte le informazioni necessarie, essere compliance alla norma e rispecchiare la realtà del progetto.
Passaggi per presentare la comunicazione dei crediti 4.0
In breve:
- Preparare la documentazione
- Presentare la comunicazione: Compilare e trasmettere il modulo disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate o, per alcuni casi, tramite il Gestore Servizi Energetici (GSE).
- Monitorare l’esito: potrebbero essere richieste integrazioni alla documentazione.
Utilizzo del credito d’imposta 4.0: cosa sapere
L’utilizzo del credito è abbastanza semplice, una volta ottenuta l’autorizzazione degli Enti competenti.
Modalità di utilizzo del credito d’imposta 4.0
Il credito è utilizzabile in compensazione tramite il modello F24.
Tempistiche per l’utilizzo e possibili limitazioni
Generalmente utilizzabile in più tranche annuali, a partire dall’anno successivo all’investimento o, in alcuni casi, in un’unica volta o fino ad esaurimento.
Comunicazione crediti 4.0 e monitoraggio
Per garantire trasparenza, è obbligatorio comunicare i dati relativi ai crediti d’imposta richiesti.
Obblighi di comunicazione all’Agenzia delle Entrate
All’Agenzia delle Entrate devono essere comunicati sia gli investimenti effettuati che quelli pianificati (comunicazione ex ante ed ex post) tramite il portale specifico del GSE. Questo consente di prenotare il credito per poi usufruirne.
Controlli e verifiche sui crediti 4.0 richiesti
È importante ricordare che è previsto un periodo di cinque anni in cui gli enti competenti (Agenzia delle Entrate) possono controllare la correttezza del credito utilizzato. Bisognerà quindi conservare la documentazione per tutto il periodo, evitando la cessione del bene o il suo trasferimento nel caso di beni strumentali, per non incorrere in riduzioni o sanzioni.
Credito d’imposta 4.0: domande frequenti
Quali imprese possono accedere al credito d’imposta 4.0?
Tutte le imprese residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti esteri che sono in regola con i protocolli di sicurezza e il pagamento dei contributi.
Come si applica il credito d’imposta 4.0 a beni materiali e immateriali?
Il credito si applica sul valore dell’investimento, una volta verificata l’interconnessione degli stessi al sistema di gestione, purché rispettino i requisiti tecnologici.
Errori da evitare nella richiesta del credito d’imposta 4.0
Non fornire documentazione tecnica adeguata.
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