Credito d’imposta design 2025: scopri l’agevolazione che molte PMI stanno ancora sottovalutando
Nel 2025, il credito d’imposta design rappresenta una delle opportunità più interessanti per le imprese che puntano su innovazione estetica, progettazione e creatività applicata ai prodotti. L’agevolazione, infatti, rientra nel pacchetto degli incentivi per la ricerca e sviluppo, innovazione e design, pensati per supportare le aziende che vogliono differenziarsi in un mercato sempre più competitivo.
Non tutte le PMI sanno che i loro progetti di design, sia nel campo industriale che in quello del prodotto, possono generare un credito d’imposta retroattivo fino al 50% delle spese sostenute, e che, con l’aiuto di un partner esperto come Finply, è possibile recuperare le spese sostenute fin dal 2015.
Vediamo insieme come funziona il credito d’imposta design 2025, chi può beneficiarne, quali attività sono ammissibili e perché affidarsi a un consulente esperto fa davvero la differenza.
Cos’è il credito d’imposta design e perché è stato introdotto
Il credito d’imposta per design e ideazione estetica è una misura fiscale introdotta per valorizzare l’eccellenza creativa italiana, in particolare quella delle aziende che investono nel design industriale, nel packaging, nella progettazione di interni e nello sviluppo estetico e funzionale dei propri prodotti.
La misura fa parte delle agevolazioni legate al credito d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design, previste dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). È rivolta a tutte le imprese residenti in Italia, a prescindere da dimensione, forma giuridica e settore.
Per il 2025, l’agevolazione è stata confermata con un’aliquota del 10% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 2 milioni di euro per periodo d’imposta.
Attività ammissibili: molto più di quanto pensi
Una delle caratteristiche più interessanti del credito d’imposta design 2025 è che le attività agevolabili sono molto più comuni di quanto si creda. Non serve essere uno studio di design: anche una PMI manifatturiera che progetta internamente nuove linee di prodotto può beneficiare dell’incentivo.
Sono ammissibili, ad esempio:
- La progettazione estetica e funzionale di nuovi prodotti
- Lo sviluppo di prototipi con caratteristiche distintive
- Il rinnovamento del packaging e delle componenti grafiche
- L’ideazione di soluzioni per migliorare l’usabilità dei beni
Spesso, queste attività vengono svolte regolarmente all’interno delle aziende, ma non vengono identificate come “design” in senso stretto. È qui che entra in gioco Finply: i nostri tecnici certificatori sono in grado di riconoscere e valorizzare queste attività, massimizzando il credito ottenibile.
Spese ammissibili e recupero retroattivo fino al 2015
Tra le spese che possono generare il credito d’imposta design rientrano:
- Il costo del personale direttamente impiegato nei progetti
- I materiali utilizzati per prototipi e campionature
- Le consulenze esterne da studi di design o progettisti
- L’uso di software e attrezzature dedicati
La normativa prevede la possibilità di recuperare il credito anche in modalità retroattiva per gli anni precedenti (entro i termini di prescrizione). Con la procedura tecnica certificata di Finply, possiamo analizzare la documentazione anche degli anni passati e recuperare crediti d’imposta non richiesti fino al 2015.
Come accedere al credito d’imposta design 2025
Per ottenere il credito, è necessario predisporre un dossier tecnico dettagliato, che dimostri l’effettiva esecuzione delle attività ammissibili, e raccogliere tutta la documentazione fiscale e contabile collegata.
Il credito può essere utilizzato in compensazione nei modelli F24, in tre quote annuali di pari importo. È esente da tassazione e può essere cumulato con altri incentivi.
Il processo, però, richiede competenze tecniche e fiscali specifiche. Ecco perché è importante affidarsi a un team strutturato come quello di Finply.
Perché scegliere Finply: una garanzia di risultato
Affidarsi a Finply significa avere al proprio fianco un partner che gestisce ogni fase della pratica, con un approccio certificato e un’esperienza consolidata nel settore.
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Conclusione
Il credito d’imposta design 2025 è un’occasione che molte imprese italiane stanno ancora sottovalutando. Se la tua azienda investe in creatività, innovazione estetica o sviluppo di nuovi prodotti, potresti avere diritto a un incentivo concreto, utile e soprattutto retroattivo.
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