La Legge di Bilancio 2025 unificherà Transizione 4.0 e 5.0 in una misura nazionale. Scopri come funziona il nuovo credito d’imposta, le aliquote previste e come Finply supporta le imprese a massimizzare i benefici.
La Legge di Bilancio 2025 segna un momento di svolta per le imprese italiane: i piani Transizione 4.0 e 5.0 vengono unificati in una misura unica nazionale.
Un cambiamento che punta a semplificare, dare continuità e consentire alle PMI di pianificare investimenti digitali ed energetici con maggiore sicurezza.
Per chi guida una piccola o media impresa, capire queste novità normative non è solo utile: è fondamentale per non perdere una delle opportunità più rilevanti degli ultimi anni.
Quadro normativo e novità della Legge di Bilancio
L’annuncio del Ministro Urso – verso una misura unica con risorse nazionali
Secondo quanto riportato da Innovation Post, il Ministro Urso ha chiarito che il futuro degli incentivi passa per una misura integrata, finanziata non più dal PNRR, ma direttamente con risorse nazionali.
Questa scelta punta a garantire stabilità pluriennale e a superare la logica emergenziale che finora aveva generato incertezza negli imprenditori.
Perché superare Transizione 5.0 e il legame PNRR
La Transizione 5.0, introdotta nel 2024, ha aggiunto al credito d’imposta 4.0 il vincolo della sostenibilità energetica.
Pur essendo un passo avanti, molti imprenditori hanno trovato complesso l’accesso per via di una procedura complessa, requisiti stringenti legati al PNRR, tempistiche strette e alcune modalità inizialmente poco chiare a livello tecnico.
La misura unica 2025 mira invece a integrare digitale e green in modo più flessibile, adattandosi meglio alle diverse realtà aziendali.
Architettura proposta e pilastri della misura unica
Incentivo base per digitalizzazione (eredità 4.0)
L’eredità della Transizione 4.0 resta centrale: credito d’imposta per beni strumentali innovativi, macchinari e software che migliorano i processi produttivi.
Le PMI manifatturiere, che spesso lavorano su misura o in nicchie altamente competitive, continueranno a essere le prime beneficiarie.
Modulo green: risparmio energetico e sostenibilità (eredità 5.0)
Il modulo “green”, mutuato dalla Transizione 5.0, premia chi riduce i consumi o produce energia da fonti rinnovabili.
Impianti fotovoltaici, sistemi di monitoraggio e macchinari a maggiore efficienza rientrano tra i beni incentivabili.
Possibile premialità “twin transition” per progetti digitali + green
Una delle ipotesi più interessanti riguarda la creazione di una premialità aggiuntiva per le aziende che combinano investimenti digitali e sostenibili.
Questa “twin transition” non solo allinea l’Italia agli obiettivi UE, ma spinge le imprese a progettare interventi integrati.
Implicazioni per le imprese
Aliquote e soglie previste – cosa resta e cosa potrebbe cambiare
Le aliquote potrebbero restare differenziate per scaglioni di investimento. Ad oggi è difficile prevedere se resteranno più simili a quelle della Transizione 5.0, dal 35% al 45%, o della 4.0, 20%.
Comunque, per le PMI, soprattutto con investimenti sotto i 2,5 milioni, il credito rimane una leva essenziale per liberare liquidità e programmare la crescita.
Settori energivori e aziende penalizzate dal DNSH
Come sottolinea Innovation Post, la misura unica elimina alcuni limiti imposti dal principio DNSH (Do No Significant Harm) del PNRR.
Settori ad alta intensità energetica, finora esclusi o limitati, avranno maggiore accesso agli incentivi.
Questi sono i settori che, più di tutti, hanno necessità di ridurre il proprio impatto energetico.
Programmi pluriennali: l’importanza della stabilità nell’investimento
Per la prima volta, le imprese potranno pianificare su orizzonti temporali più lunghi.
Questo significa poter inserire gli investimenti in un business plan pluriennale, senza la corsa contro il tempo che ha caratterizzato gli ultimi anni.
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Strategie per ottenere il massimo incentivo possibile
Molti competitor si fermano all’aliquota base del 35%.
Finply, invece, lavora per garantire alle imprese il massimo credito disponibile (40% o 45%), sfruttando appieno tutte le possibilità normative.
Conclusioni
La Transizione 4.0 e 5.0 unificate in una misura nazionale rappresentano una straordinaria occasione per le PMI italiane.
Chi saprà muoversi in tempo potrà:
- ridurre i costi,
- innovare i processi produttivi,
- rendere l’impresa più sostenibile e competitiva.
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