Negli ultimi mesi, numerose aziende hanno segnalato discrepanze nei calcoli della piattaforma GSE per la misura Transizione 5.0.
Un errore nel sistema di determinazione del credito d’imposta ha portato, in molti casi, a riduzioni ingiustificate dei crediti spettanti.
L’articolo pubblicato da Industry.it ha rivelato come il sistema informatico del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) avesse inizialmente applicato criteri di calcolo errati, penalizzando numerose imprese.
Finply, che ha già gestito con successo oltre 4 milioni di euro di crediti Transizione 5.0, spiega come affrontare la situazione e come evitare di perdere parte del beneficio spettante.
Il problema: dove ha sbagliato la piattaforma GSE
Secondo le segnalazioni di diverse aziende e consulenti, la piattaforma GSE ha calcolato il credito 5.0 sull’intero investimento, senza tenere correttamente conto degli altri incentivi già percepiti sullo stesso bene o progetto.
Questo ha generato due criticità principali:
- Credito gonfiato o errato nella prima fase di simulazione;
- Riduzioni improvvise in fase di convalida da parte del GSE, con conseguenti blocchi o richieste di rettifica.
Come spiega Industry.it, l’errore è legato al principio della “nettizzazione” del costo agevolabile: il calcolo deve avvenire sul costo netto dopo altri incentivi.
Un investimento da 100.000 €, ad esempio, con un contributo regionale da 10.000 €, deve generare credito solo sulla quota residua di 90.000 €.
Le correzioni introdotte dal GSE
Dopo le segnalazioni, il GSE ha aggiornato la piattaforma e introdotto una nuova funzione per segnalare le agevolazioni cumulate.
Dal 7 agosto 2025, come riportato anche da Agevola Group, le aziende possono indicare in modo dettagliato tutti gli incentivi collegati allo stesso investimento (es. bandi regionali, contributi PNRR, leasing agevolati).
Questo aggiornamento consente finalmente un calcolo corretto del credito 5.0, ma richiede attenzione: se la compilazione non è accurata, l’impresa rischia ancora di perdere parte del beneficio.
Chi rischia di più e perché
Le aziende più esposte a errori o tagli di credito sono quelle che:
- hanno effettuato investimenti cumulabili con altre misure (come Transizione 4.0 o bandi regionali);
- hanno inserito dati incompleti o documentazione non allineata;
- si sono affidate a consulenti non specializzati nel rispetto delle regole di cumulabilità.
La Transizione 5.0 è una misura complessa: la corretta determinazione del risparmio energetico e la gestione delle pratiche digitali sul portale GSE richiedono competenze tecniche, fiscali e normative.
Un errore anche minimo può tradursi in riduzioni di credito fino al 30% o nella non ammissibilità della domanda.
Cosa fare ora: come controllare la tua pratica
Le imprese che hanno già inviato la domanda sul portale GSE dovrebbero:
- Accedere alla propria area riservata e verificare che i calcoli del credito coincidano con quelli stimati in fase di progettazione;
- Controllare la sezione “Cumulo incentivi” e assicurarsi che tutti i contributi collegati siano dichiarati correttamente;
- Richiedere un riesame tecnico se il credito è stato ridotto senza motivazione chiara.
In caso di incongruenze, è possibile inviare una richiesta di rettifica al GSE oppure affidarsi a un consulente esperto per la revisione della pratica.
La differenza tra procedura semplificata e standard
Molti consulenti, non in grado di eseguire la valutazione energetica effettiva, stanno indirizzando i clienti verso la procedura semplificata introdotta dal comma 9-bis dell’art. 38 del D.L. 19/2024.
Questa permette di ottenere automaticamente il credito minimo del 35%, ma solo se:
- il bene nuovo sostituisce un bene obsoleto con caratteristiche analoghe,
- e se il risparmio energetico è dimostrabile tramite standard riconosciuti (ISO, IEC, EN).
Finply ricorda che questa procedura deve essere una scelta consapevole, non un ripiego.
Molte imprese, infatti, possono ottenere aliquote maggiori (40% o 45%) con la procedura standard, che misura il risparmio energetico effettivo.
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Come Finply tutela le imprese e massimizza il credito
Finply è tra i consulenti con più esperienza e risultati concreti nella Transizione 5.0, con oltre 4 milioni di euro di crediti già ottenuti per i clienti.
Il nostro metodo prevede:
- verifica tecnica e fiscale completa prima dell’invio sul portale GSE,
- controllo dei calcoli e del cumulo incentivi,
- gestione delle rettifiche per pratiche penalizzate dall’errore del sistema,
- stima di fattibilità gratuita per valutare la percentuale di credito massima ottenibile (35%, 40% o 45%).
A differenza di molti competitor, Finply ha comunicato con trasparenza ai propri clienti che la procedura semplificata non era ancora attiva e oggi è tra le prime società in Italia ad applicarla correttamente.
Controlla subito la tua pratica
Se la tua azienda ha già caricato una pratica sulla piattaforma GSE o ha ottenuto un credito inferiore a quanto stimato, potresti essere tra le imprese penalizzate dall’errore di calcolo.
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