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BANDI EUROPEI 2021-2027

13-04-2023 - Energia Ambiente, Finanza Agevolata

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Il 1° luglio 2021 è entrato in vigore (https://www.agenziacoesione.gov.it/lacoesione/le-politiche-di-coesione-in-italia-2014-2020/programmazione-2021-2027/) il pacchetto regolamentare della programmazione della politica di coesione 2021-2027 dell’Unione Europea. Di conseguenza, il 15 luglio è stato approvato l’Accordo di partenariato tra Italia e Commissione europea relativo dando il via ad una serie di programmi che rispondano alle priorità del Paese e dall’UE.

In coerenza anche con le politiche di investimento e di riforma previste nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), nonché con le missioni previste nel Piano Sud 2030, verrà proposto, fino al 2027, un ciclo di iniziative aderenti alle tematiche di Programmazione 2021-2027, nello specifico bandi comunitari, nazionali e regionali.

Tra queste tematiche, alcune (https://politichecoesione.governo.it/media/2857/fsc-2021-2027_aree-tematiche-e-obiettivi-strategici.pdf) sono di maggior interesse per le imprese:

  • RICERCA E INNOVAZIONE: comprende “Interventi in materia di sostegno alla ricerca e promozione dell’innovazione tecnologica, di investimento nelle strutture dedicate alla ricerca e di accrescimento delle competenze per ricerca, innovazione e transizione industriale”.
  • DIGITALIZZAZIONE: comprende “Interventi per la diffusione di tecnologie e servizi digitali in tutti gli ambiti, anche per favorire l’interazione di cittadini, imprese e associazioni con la pubblica amministrazione e investimenti per il potenziamento della connettività digitale”. In coerenza con tale dettato, si individuano due settori d’intervento per l’area: tecnologie e servizi digitali e connettività digitale.
  • COMPETITIVITÀ E IMPRESE: comprende “Interventi a sostegno di strutture, investimenti e servizi per la competitività delle imprese in tutti i settori, ivi inclusi i settori dell’agricoltura, del turismo e delle imprese culturali e creative”. Ai fini dell’individuazione degli obiettivi strategici, l’area è pertanto articolata in tre settori di intervento: industria e servizi; turismo e ospitalità; agricoltura e agroalimentare.
  • ENERGIA: è costituita da “Interventi volti ad incrementare l’efficienza energetica, anche mediante la diffusione dei sistemi di produzione di energia rinnovabile e delle smart grid, reti e punti di accumulo dotati di tecnologie intelligenti”. Il tema è quanto mai attuale per le strozzature nelle catene di fornitura e le tensioni sui prezzi a livello globale. L’Italia patisce importazioni energetiche sempre più costose, e soggette a ulteriori incertezze alla luce della 24 recente crisi ucraina. Urgente quindi è la necessità di intensificare la produzione nazionale oltre a diversificare gli approvvigionamenti dall’estero garantendo così la sicurezza energetica del Paese, attraverso in particolare l’ampliamento della dotazione di energie rinnovabili e di quelle a minor impatto di origine naturale. Questi interventi vanno abbinati a un’iniziativa di programmazione per l’idrogeno verde, a cominciare dal Sud.
  • LAVORO E OCCUPABILITÀ: comprende “Interventi volti al sostegno e sviluppo dell’occupazione anche favorendo l’adattabilità ai cambiamenti nel mercato del lavoro, alla regolarità del lavoro, all’occupazione femminile e la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, al rafforzamento sul piano infrastrutturale dei servizi per l’impiego”.

Per il ciclo di Programmazione 2021-2027 l’Italia avrà a disposizione 75,3 miliardi di euro di Fondi Strutturali e di Investimento (https://www.agenziacoesione.gov.it/lacoesione/le-politiche-di-coesione-in-italia-2014-2020/programmazione-2021-2027/accordo-di-partenariato-2021-2027/), tra risorse europee e cofinanziamento nazionale, così distribuiti tra le aree:

  • regioni più sviluppate (Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Trentino-Alto Adige, Liguria, Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto): 23,882 miliardi di euro;
  • regioni in transizione (Abruzzo, Umbria e Marche): 3,612 miliardi di euro;
  • regioni meno sviluppate (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna): 46,575 miliardi di euro.