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Transizione 5.0: Rischi e Ulteriori Ritardi

24-04-2024 Crediti d’imposta

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Il rischio di spese eccessive per Industria 4.0, determinerà ulteriori ritardi e restrizioni per Transizione 5.0? Cosa è più conveniente per le PMI?

Nel dibattito attuale sul piano Transizione 5.0, è emerso un rischio significativo legato alla possibilità di spese eccessive, simile a quanto accaduto con il Superbonus. Questo potrebbe comportare ulteriori ritardi nel processo di erogazione degli incentivi. Scopriamo cosa sta accadendo e quali azioni potrebbero essere adottate per mitigare questo problema.

Il Pericolo di Spese Eccessive: Riflessioni sul Piano Industria 4.0

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha evidenziato la possibilità di una spesa pubblica effettiva molto superiore alle risorse stanziate per il periodo 2021-2023, a causa di un aumento repentino delle compensazioni dei crediti d’imposta Industria 4.0 a fine 2023 e nei primi mesi del 2024. Questo boom di richieste, unito alle fruizioni future previste, solleva il timore di un impatto finanziario considerevole.

Rischio di Ritardi nell’Erogazione degli Incentivi

L’aumento delle richieste di compensazione potrebbe mettere sotto pressione le casse dello Stato, causando ritardi nell’erogazione degli incentivi. Questo scenario richiede un’azione tempestiva per evitare ulteriori complicazioni nel processo di implementazione del piano Transizione 5.0.

Sospensione delle Compensazioni e Reazioni del Governo

Il Governo ha adottato misure drastiche per contenere il problema, inclusa la sospensione temporanea, di fatto, delle compensazioni dei crediti d’imposta relativi a Industria 4.0. Questa è dovuta all’attesa della definizione di nuove procedure e modelli per gestire le richieste di incentivi, nello specifico per quei beni strumentali le cui perizie siano datate dal primo gennaio 2024 in avanti.

Transizione 5.0 sarà realmente inclusiva per le PMI

Considerando la pausa forzata sull’Industria 4.0, è importante valutare l’opportunità offerta dalla Transizione 5.0. Questo nuovo piano potrebbe rappresentare un’alternativa per le imprese che sono in attesa di attuare investimenti finalizzati all’efficientamento energetico, viste anche le aliquote più interessanti.

Tuttavia, è importante notare che le procedure richieste per accedere alla Transizione 5.0 potrebbero rappresentare un ostacolo per le piccole e medie imprese meno strutturate. Le complessità burocratiche potrebbero limitare l’accesso agli incentivi, soprattutto per le aziende più piccole.

Questo iter è ulteriormente complicato dalla poca chiarezza della norma sulle modalità di rilevazione dell’efficienza energetica effettivamente apportata dal progetto. Speriamo che i decreti attuativi rispondano alle domande che gli esperti del settore, e futuri certificatori ex ante ed ex post, si stanno facendo riguardo all’effettiva applicazione della norma.

Una Scelta Attenta per il Futuro

Considerando queste sfide, è fondamentale per le imprese valutare attentamente le proprie opzioni.

È importante che il governo semplifichi le procedure e fornisca un supporto adeguato alle imprese, specialmente alle PMI, per garantire un accesso equo agli incentivi e un processo di transizione fluido verso una economia più sostenibile e digitalizzata.

Ma quanto tempo dovranno attendere gli imprenditori?

Un elemento esemplare di questa discussione è il fotovoltaico: quanto è vantaggioso, per un’azienda che sostiene importanti costi energetici, attendere che i decreti attuativi (e successive modifiche e integrazioni) facciano chiarezza sulle modalità di ottenimento del credito, piuttosto che installare già oggi un impianto che la faccia risparmiare da subito?

In questa valutazione deve necessariamente essere preso in considerazione un aspetto: oggi i costi degli impianti sono ai minimi storici, ma è prevedibile si alzeranno appena sarà chiaro come accedere all’incentivo.

Ogni caso dev’essere valutato singolarmente. È proprio questo che si propone di fare Finply, con il suo servizio di consulenza.

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